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Dono quinto: la nostra Eucarestia. Comunione. La sua
nuova estensione e la sua preghiera. Tutto pronto alla
comunione. È vivere dell’amore. Se morente: è di morte.
L’amore sacrificale con la sua duplice libera morte me lo
fa in vita. La prima si fa; la seconda la faccio. Sostanziale
la Paterna, accidentale la Figliale di ieri, non quella di
domani. Estensione della mia Eucarestia che è vita, e non
culto eucaristico. È la mia preghiera eucaristica.

Lungo la processione dei doni rinnovati, in partenza dal visuato
Paterno e in arrivo dalle future nuove generazioni: ‘Un battesimo
cresimato Figliale rinnovato, un peccato rinnovato,
una morte fisica rinnovata, una Medicazione rinnovata, una
Eucarestia rinnovata’. Dalla sua, la nostra: un Corpo dissanguato,
che mangiato, completa la sua sacrificalità e suscita la
mia, con un unico mezzo: la digestione della Parola rinnovata:
Parola spiritata. Digerita, mi dà la conoscenza di un amore
Figliale beneficale tutto proteso al sacrificale. Convinto della
sua sacrificalità, ci siamo convinti anche della nostra.
1) Che cosa c’è in me da sacrificare. Ho da sacrificare: un
amore egoisticale, che mi dà un sentire, agire e acconsentire
a ogni scatto automatico.
2) In che modo. La coscienza sacrificale mi fa sommamente
vigilante.
3) Con quale potenza. La coscienza sacrificale vigilante
dispone di una potenza Pneumaticale capace di neutralizzare
la potenza travolgente dell’Agente della morte.
Con la coscienza sacrificale, vigilale e Pneumaticale io
sciolgo la morte dell’amore Paterno, e la trasformo in vita
col suo Agente. La vita dell’amore trinitario può così circolare
in ogni mia azione. È la circolazione dell’amore.
Abbiamo così la via libera alla comunione. Parlando di
essa noi la pensiamo sempre come buona e santa: mentre,
comunione è coniugare amore beneficale e sacrificale con
tutte le mie azioni. Appare chiare la duplicità della comunione.
La cattiva precede la buona. Comunione: vivere in
azione con l’amore che mi si è dato da vivere.
1) Satana me lo ha volto in malattia e in morte e col meccanismo
automatico ha garantito in tutti il farsi automatico
di una comunione di morte (vivo di amore egoisticale
e di odio)
2) Mediante l’amore sacrificale che genera in me libera
morte attiva e passiva: quella che mi do all’amore di
odio e quella che accetto di subire con devoto silenzioso
amore sacrificale, sciolgo la morte e la trasformo in
vita, sciolgo la comunione di morte e la trasformo in
comunione di vita.
1) Quella di morte si va componendo per ogni azione di
amore di odio.
2) Quella di vita la vado componendo per ogni azione di

amore sacrificale.
a) Quella di morte Paterna è sostanziale: si fa con la
sostanza dell’amore Paterno se in tempo non si
lascia bagnare dal dolore, si comporta da insolubile.
b) Il fideato ci ha dato una comunione di vita Figliale
puramente accidentale, e quindi frangibile nella vita
presente.
Il visuato domani ce ne darà una Figliale sostanziale al
pari della Paterna.
Comunione atto conclusivo ma iniziale. All’inizio si pone
la manducazione che mediante la digestione e la circolazione
mi fa giungere alla comunione che è unione con lo
Spirito di amore divino. Dal visuato Paterno è uscita fuori
una Eucarestia stupendamente rinnovata proprio nella sua
ampiezza. Da una nana, a una gigantesca.
Ecco l’Eucarestia nostra: Corpo dissanguato di Cristo
mangiato e bevuto. È digestione della Parola spiritata. È
coscientizzazione del suo Spirito di amore Agentato. È
coscienza sacrificale, vigilale, Pneumaticale. È trasformazione
di amore egoisticale in amore beneficale e in amore
sacrificale pronto a lasciarsi odiare con devoto sacrificale
silenzioso amore.
È metamorfosi. È guarigione. È comunione di vita trinitaria.
Questa è la vera Eucarestia, ben diversa dal culto
eucaristico: orribile riduzione dell’Eucarestia reale. Gesù
non accetta l’Eucarestia cultuale o di casa quando non c’è
l’Eucarestia di Chiesa. La prima muore, perché non è alimentata
dalla seconda. Questa Eucarestia rinnovata mi fa
nuova la preghiera. Questa Eucarestia è diventata la mia
preghiera. Ormai aborrisco dalla preghiera del dire a ripetizione;
mi ha affascinato la preghiera eucaristica che
parte dal mangiare e per la digestione e circolazione si fa
in comunione. Questa salva.

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