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Dono sesto: la Messa: mi passa una sacrificalità di libera
scelta con la quale riscattare la necessaria. Il male fisico
mi fa azionato. Alla stessa maniera mi deve azionare la
malattia dell’amore. Segno profeticale il male fisico.
Segno azionale: come esso mi fa agire, così mi fa agire la
malattia dell’amore.

Dal visuato Paterno, una lunga fila di doni rinnovati, che
procede all’incontro con le nuove future generazioni.
‘Un battesimo cresimato Figliale cosciente rinnovato, un
peccato rinnovato, una morte fisica rinnovata, una
Medicazione rinnovata, una Eucarestia rinnovata, una
Messa rinnovata’. Con la Manducazione del Corpo dissanguato
di Cristo, Lui completa la sua sacrificalità e
suscita la mia. Quella di libera scelta con la quale vado
riscattando dal mio amore egoisticale quella di necessità:
la mia sacrificalità fisica.
Conoscenze Pneumatiche mi guidano in questa impresa.
* La mia vita fisica è sacrificabile di necessità Paternale:
la vuole il Padre metamorfosale.
* La mia vita fisica è sacrificale di necessità Pneumaticale:
la vuole l’amore sacrificale.
* La mia vita fisica è sacrificale di necessità Profeticale: la
vuole la malattia dell’amore come suo segno pronto a parlare
di lei.
Il male fisico mi parla della malattia dell’amore solo mediante
la luce Pneumatica che mi fa da guida in questo passaggio
che ha la profondità dell’abisso: ‘Dal male che sento al male
che non sento’. La malattia dell’amore me la fa parlata la
malattia fisica. La malattia dell’amore me la fa palesata la
malattia fisica. La malattia dell’amore me la fa differenziata
la malattia fisica. Il male fisico va alla sua conclusione. La
morte dell’amore va alla sua fissazione eternale. La malattia
dell’amore mi fa azionato su precisa indicazione del male fisico.
Prendo in considerazione il male fisico che da solo mi si
fa, e che da sentire mi si dà. Esso ottiene prontamente, spontaneamente,
costantemente una sola immutabile risposta.
1) Il male fisico che mi si fa nel corpo vivente, ha tutta la
capacità di farsi sentire; lo dico allora: male che sento.
2) Il mezzo col quale mi si fa sentire è il dolore; lo dico
allora: dolore che provo.
3) Il male dolorante mi manda in altissima tensione la
voglia di lenire il dolore e di liberarmi dal male: tensione
che approvo.
4) La mia incapacità a conseguire tanto, mi manda da chi
ne ha il potere: il medico del male fisico. Da lui attingo:
potere che ritrovo.
5) La accurata paziente applicazione delle sue medicine
formano: l’aiuto che mi dà ristoro.
Il male fisico mi fa azionato così. Ora, il male fisico il
Padre lo ha posto come segno profeticale dl male pneumatico.
Se il male fisico mi aziona così, anche la malattia dell’amore
mi deve azionare così. Il visuato Paterno: mi dà il
male che sento; lo Pneuma mi ha dotato di quella sensibili-
tà. Mi dà il dolore che provo, mi mette in altissima tensione
per conseguire la mia guarigione; mi fa cercare il medico
dell’amore, un medico rinnovato che possa parlare a una
persona visuata o almeno anelante al visuato. Da lui ritrovo
il potere che da solo non mi posso dare. L’aiuto sta tutto nella
presa di coscienza del mio amore egoisticale che con libera
morte devo volgere in beneficale, pronto a conseguire un
alto grado sacrificale. Due mali: male fisico, male pneumatico.
Due azionature in tutto similari. Due forniture: la temporanea
salute fisica, l’eterna comunione di vita Trinitaria.

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