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Dono sesto: dalla Messa la mia sacrificalità di necessità
naturale. Necessità Paternale. Sacrificalità di necessità
naturale. La morte la diciamo un male. Satana ce l’ha
fatta sentire così, non lo Pneuma. È sacrificale di necessità
Paternale. Chi mi fa essere la sua vivibilità moribile.
Somiglianza per lo Spirito ma ancor più per la mia moribilità.
Fa l’uomo a immagine della sua moribilità.

Prosegue la lunga processione dei doni, che il visuato Paterno
mi ha rinnovato, lanciata in direzione delle nuove future
generazioni: ‘Un battesimo cresimato Figliale cosciente rin-
novato, un peccato rinnovato, una morte fisica rinnovata, una
Medicazione rinnovata, una Eucarestia rinnovata. Attenti al
cuore, attenti alla Messa:
1) Satana ce la sta infartuando: vi ha chiuso la valvola
della sacrificalità; e non ne siamo neppure preoccupati,
dal momento che alla Messa ha strappato di dosso il
vestito della sua sacrificalità. E non ci diamo da fare per
una rianimazione cardiaca, dal momento che un cuore
così funzionale ci impegna fin troppo seriamente.
2) Non sottovalutiamo un pericolo incombente ancor più
grave: dalla infartuazione della Messa si sta già passando
alla decuorazione. Decessi a catena nella Chiesa
Figliale: nessuno lo dice, nessuno lo grida.
Una Chiesa lanciata nel beneficale va rimuovendo il
sacrificale. La persona beneficata sì, la persona sacrificata
mai più. Pietro ha rinnegato il suo Maestro sacrificando;
noi Chiesa Figliale stiamo rinnegando il
Maestro sacrificato.
Questo gran parlare della sacrificalità della Messa, non ci
viene da una polluctio mentale, ma da una urgenza
Pneumaticale.
1) Fino ad ora ci ha fatto parlare unicamente della sacrificalità
di libera Pneumaticale scelta. Abbiamo scelto, io e
lo Pneuma, liberamente di sacrificare la egoisticità dell’amore,
per lanciarci sulla pista dell’amore beneficale
che ambisce al traguardo dell’amore sacrificale. Ora ci fa
parlare, lo Pneuma, di una ben diversa sacrificalità.
2) Quella di necessità naturale. Abbiamo una vita sacrificale:
è la vita fisica che è sempre in malattia, anche se
non ci dà in questo momento una malattia specifica. Da
quando incomincia va al male della morte. Ammalato:
è uno che va al male della morte.
Un simile parlare ce lo ha ispirato Satana, il quale ci ha
strappato alla morte il suo volto nativo di bontà, e ce ne ha
fatto un male assoluto. Ora lo Pneuma vuole riscattare la
morte fisica e riportarla alla sua bontà originale.
La mia vita fisica è sacrificale di necessità. Non è una semplice
necessità naturale, ma di una necessità assai complessa,
e precisamente di necessità: Paternale, Pneumaticale,
profeticale, e metamorfosale.
*) Sacrificalità di necessità Paternale.
Chi mi fa essere? Il Padre. Direttamente non il Padre eternale,
ma metamorfosale. Il Padre è il piccolo eternale; ma
lo è anche tendenziale, perché in quel talamo non vi trova
la morte dell’amore. Per quella tendenzialità si fa metamorfosale.
Delle sue qualità ne fa un concentrato sommo
di potenzialità: espropriabile, cedibile, concepibile, vivibile.
Vi aggiunge la sua moribilità. Non poteva farmi essere
immortale, dal momento che a crearmi è la sua moribilità
vivibile. Se guardo al mio spirito umanato, debbo dire che
sono a sua immagine e somiglianza. Ma se guardo alla mia
sacrificalità di vita fisica, mi sento ancor di più a sua
immagine. Io mi assomiglio ai genitori. Ancor di più al
Padre: la mia rispecchia la sua. Per la mia mi sento simile
al Padre. Assimilato alla sua.

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