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Sesto dono: dalla manducazione la sacrificalità di libera
scelta che mi riscatta quella di necessità.
3) I fratelli nostri azionati. Fratelli di amore Paterno
Agentato. Il mezzo interiore per uccidere. Morte viva
dell’amore. In malattia da Satana, ma il Padre la subisce:
accetta. La crescita, la maturazione, la direzione,
la uccisione. Non temiamo.

Veramente grande e meravigliosa l’azione del visuato
Paterno. Tocca tutto il vecchio fideato, lo trasforma e lo
rinnova destinandolo alle future nuove generazioni.
1) Un battesimo rinnovato
2) Un peccato rinnovato
3) Una morte fisica rinnovata
4) Una Medicazione rinnovata
5) Una Eucarestia rinnovata
6) Una Messa rinnovata.
La sacrificalità di libera scelta, ottenuta con la manducazione
del Corpo dissanguato di Cristo, mi sta liberando quella
di necessità che Satana mi ha fatto schiava dell’amore egoisticale
facendomela cordialmente odiare. La mia sacrificalità
fisica di necessità Paternale, il Padre l’ha affidata a dei
suoi agenti. Due già li conosciamo: il corpo mio piacerato e
il creato suo pericolato. Ora passiamo al terzo:
*) Il Padre ha affidato la sacrificalità fisica di necessità anche
ai fratelli nostri. I fratelli in senso reale, non puramente
dizionale. Non li chiamo fratelli per un modo di dire, ma in
senso pieno: ci sono i fratelli di sangue: quelli che hanno i
medesimi genitori. Ma ci sono anche i fratelli di amore
Paterno Agentato. Un unico Dio: come Padre li fa essere tutti
per creazione; come Madre si dà da vivere a ciascuno, con
una concezione battesimale cresimata iniziale. Dio ci è
Padre e Madre, noi siamo suoi figli e tra di noi veramente
fratelli. L’azione sacrificale il Padre l’ha affidata anche ai
nostri fratelli. Uno può uccidere l’altro; i fratelli possono
uccidersi fra di loro. Che cosa adoperano per uccidersi? I
mezzi esterni sono molteplici: ognuno li pensi da solo. Il
mezzo esterno non agirebbe se la persona non disponesse di
un mezzo interiore. Per uccidere il fratello la persona dispone
di una morte, che è morte viva capace di fare azione di
morte. Quella morte viva è fatta di uno spirito divino
Paterno. Lo spirito di amore del Padre: Spirito di vita. La
vita dell’amore Paterno, Satana ce l’ha messo in malattia, ce
lo ha avviato alla morte. La sua morte è viva, capace di fare
azione di morte: di uccidere anche fisicamente. Satana ha
messo in malattia l’amore, ma non è lui che lo gestisce e lo
amministra. Il Padre gestisce la vita dell’amore, come pure
gestisce la morte dell’amore, e quindi l’uccisione dei fratelli.
La sua gestione conosce alcuni passaggi obbligati:
1) È Lui che accetta liberamente di subire la morte dalla
sua creatura: così la creatura si fa nemica del Padre.
2) Tutta la crescita della morte dell’amore è regolata da
Lui. Se non vuole Lui, la persona non arriverà mai a
uccidere un fratello.
3) È Lui che regola l’inimicizia della persona contro il fratello.
Il Padre vuole l’azione di morte subendola dalla sua creatura
e portandola a compimento in direzione dei suoi fratelli.
Nessuno può uccidere il fratello se il Padre non
vuole. Non cade un capello senza che Lui lo voglia. Non
va alla morte un passerino se Lui non vuole. Se Lui vuole,
perché io non accetto il suo volere. Satana non me lo
lascia accettare, e mi dà odio all’omicida. Temo l’omicida,
e non Satana. Amore egoisticale: mia difesa.

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