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Sesto dono: riscatto la sacrificalità di necessità con quella
di libera scelta.
*) Fratelli nostri azionati. Azione di morte:
1) Personale
2) Associata
3) Istituzionalizzata: la guerra variamente qualificata. Sono
tutte giuste; le facciamo infatti essere tali noi con il Padre.


Davvero magico il visuato Paterno. Va a toccare il vecchio
fideato. Lo trasforma e lo rinnova inviandolo alle future
nuove generazioni. Il visuato Paterno ci ha così passato: ‘Un
battesimo cresimato Figliale cosciente rinnovato, un peccato
rinnovato, una morte fisica rinnovata, una Medicazione rinnovata,
una Eucarestia rinnovata, una Messa rinnovata’.
Dalla manducazione del Corpo dissanguato di Cristo la mia
sacrificalità di libera scelta con la quale vado liberando quella
di necessità dalla sua totale schiavitù. Quattro necessità fissano
la mia sacrificalità fisica: la Paternale, la Pneumaticale,
la Profeticale, la Metamorfosale, rinnovando la punitiva da
noi pensata. A tre agenti ha affidato la mia sacrificalità:
1) Al corpo mio piacerato
2) Al creato suo pericolato
3) Ai fratelli nostri dal Padre azionati.
I fratelli possono uccidersi. Il mezzo esterno è azionato daquello interiore: la morte viva dell’amore Paterno fattacapace di fare azione di morte fisica. L’amore Paterno da
Satana in malattia collocato, mi manda lei gestita. La morte
dell’amore la gestisce il Padre Agentato. Lui accetta di subire
la morte dell’amore. Lui la porta in crescita continuativa,
Lui la porta a saturazione. Lui le dà una direzione. È Lui che
fa scoccare l’azione di morte fisica. Non si dà una sola azione
di morte fisica senza che il Padre lo voglia.
1) L’azione di morte può essere personale: una persona ne
uccide un’altra. La abbiamo in due forme:
a) Uccisione velata: una madre che uccide il bimbo nel
suo grembo.
b) Uccisione palese: quello che resta: un corpo crivellato
di colpi è lì da vedere.
2) L’azione di morte può essere associata: associazione a
delinquere: tale la mafia, camorra, ‘ndrangheta.
3) L’azione di morte può essere istituzionalizzata: lo sono
tutte le guerre, anche se si qualificano diversamente:
guerra offensiva, guerra difensiva, guerra di conquista,
guerra di ripresa, guerra di autonomia nazionale, guerra
di liberazione.
Proprio in occasione della guerra del Golfo in casa cattolica
si è fatto un gran parlare e un appassionato discutere
attorno alla giustizia o meno di una simile guerra. In
campo pacifista si è fortemente e decisamente inclini a
classificarle tutte ingiuste. Alla luce Pneumatica c’è un
responso che rende inani tutti i pacifisti e sollecita la
Chiesa a rivedere i suoi giudizi. Una cosa è certa: guerre
sempre ce ne sono state e sempre ce ne saranno. Ma perché
mai? Perché tutte le guerre sono giuste. Non è la guerra
che sia giusta da se stessa: in sé è sempre male, perché
è azione di morte istituzionalizzata. Eppure è giusta, e a
farla tale siamo noi. Personalmente e socialmente andiamo
ammassando una enormità di amore di odio che toccando
la saturazione, fa dilagare nelle nazionalità azione
di morte istituzionalizzata.
Finiva quella del Golfo, ed ecco pronta la Jugoslava. Noi
prepariamo miccia e detonatore; il Padre gestisce lo scoppio.
Il Padre gestisce le guerre.
Solo chi non pecca avrebbe il diritto di dire ingiusta una
guerra, non certo gli obiettori di coscienza. Il piccolo la
subisce; il grande lo colpisce.

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